TAKAHASHIA JAPONICA: SITUAZIONE MONITORATA IN ATTESA DI COMUNICAZIONI DA PARTE DEGLI ENTI PREPOSTI.

Legnano, 22 giugno 2020 – Colpisce diverse specie arboree ed arbustive (dal carpino all’acero americano, dal gelso al liquidambar), non è pericolosa per l’uomo e non sembra letale neppure per le piante che attacca: la Takahashia Japonica, avvistata su alcuni alberi presenti al Castello e in altre aree verdi legnanesi, sta sollevando varie domande, da parte dei cittadini, che hanno osservato incuriositi gli ovisacchi bianchi di struttura cerosa che sembrano degli anelli e che, depositati dalle femmine sui rami, contengono le uova, in attesa che si schiudano.

Poiché la Takahashia Japonica non è un organismo da quarantena (a differenza, ad esempio, della ben più nota Anoplophora Chinensis), contro la stessa non è prevista la lotta obbligatoria.

Nelle aree urbane utilizzare insetticidi efficaci sarebbe, evidentemente, complicato e poiché i trattamenti non si rivelerebbero comunque risolutivi, occorrerebbe intervenire più volte l’anno, tutti gli anni. Al momento, non esistono peraltro principi attivi o prodotti chimici specifici e testati ufficialmente.

I trattamenti meccanici (che consistono nell’asportazione dei rami più bassi), avrebbero, invece, un effetto principalmente estetico, considerando che si andrebbe ad asportare l’insetto solo parzialmente.

AMGA, che si occupa della manutenzione del verde pubblico per conto del Comune di Legnano, sta tenendo monitorata la situazione, in attesa di ricevere indicazioni ufficiali da parte degli Enti preposti: uno per tutti, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia.

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